venerdì 15 gennaio 2010

Il fenomeno del surriscaldamento globale e le conseguenze previste : una prospettiva scientifica (parte II)

Le principali emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera sono da attribuire a:impianti di produzione di ammoniaca e idrogeno, in cui il metano è convertito in biossido di carbonio; a combustione di petrolio e carbonfossile e soprattutto da centrali termoelettriche e da autoveicoli; sottoprodotti della fermentazione; da decomposizione termica di CaCO3;
come sottoprodotto della produzione di fosfato di sodio; direttamente dai pozzi naturali di biossido di carbonio.
I principali paesi al mondo per emissioni di gas serra sono la Cina seguita da USA, Brasile e India.
QUali sono le politiche urbane che potrebbero essere adottate per un abbattimento delle emissioni di gas serra?
Sono convinto che in un mondo, che ormai può essere definito urbano ed urbanizzato le soluzioni devono venire proprio dalle città, che inevitabilmente sono la principale causa diretta ed indiretta del surriscaldamento globale.
L'incapacità delle delegazioni internazionali di trovare soluzioni e punti d'accordo per “curare e salvare il mondo” non deve essere un pretesto per non far nulla. Le città hanno le potenzialità adatte a trovare politiche urbane d'attenuazione della produzione di C02. Un ottima pratica potrebbe essere quella di piantare un albero per ogni bambino che nasce o per ogni persona che muore. Oppure, come già avviene in alcune città del mondo come ad Amburgo, trasformare i rifiuti organici in “energia pulita”. Sarà sicuramente necessario cambiare radicalmente lo stile di vita delle persone obbligandole a rinunciare all'automobile per gli spostamenti urbani, garantendo un sistema di trasporto pubblico capillarmente funzionante 24 ore su 24; oppure creando un servizio di car sharing, con access point in tutta la città, con piccole autovetture biposto elettriche. Dotare tutte gli edifici delle città di pannelli solari e migliorarne la tenuta termica. Anche il principio di “slow food”( o di cibo a km 0) dovrebbe entrare nelle quotidiane pratiche urbane, ad esempio creando degli orti urbani all'interno dei parchi urbani o, come proponeva Le Corbusier, sui tetti degli edifici. Tutti questi esempi d' interventi e pratiche non solo porterebbero ad una diminuzione dei gas serra, ma avrebbero ripercussioni positive anche sul sistema economico fortemente compromesso dall'attuale crisi globale. Un altra ottima pratica potrebbe essere quella, attualmente proposta dal Fmi per gli Stati Uniti di imporre delle tasse a chi inquina.
Il primo passo da intraprendere è comunque quello di far comprendere ad ognuno che il problema non potrebbero essere più grave di così e che potremmo davvero essere, come dice il Presidente francese “Sarkozy”, l'ultima generazione in grado di poter fare qualcosa. Chi ha il coraggio di prendersi questa responsabilità?

Mattia M. - studente di Urbanistica alla "Sapienza" di Roma