lunedì 22 novembre 2010

NUOVA LEGISLAZIONE SU MEDICINA NATURALE

A partire dal 1° di aprile 2011 tutte le erbe medicinali diventeranno praticamente illegali nell’Unione Europea.

Chiunque di voi, fino a oggi, abbia scelto di curarsi seguendo i dettami della cosiddetta “medicina naturale”, incontrerà da quel giorno delle enormi difficoltà.
L’industria farmaceutica e quella agroalimentare infatti, estendono sempre di più la loro ingerenza nel campo della salute e, in generale, nella vita di tutti noi. Piuttosto di occuparsi degli alimenti e della medicina tradizionale dal punto di vista dei diritti umani, scelgono di gestirli, ancor una volta, come “affari”. Così, al centro della legislazione sugli alimenti e le erbe, sono finiti gli interessi delle grandi industrie farmaceutiche anziché i bisogni e dei desideri dei popoli. Lo scopo di tutto questo è di rendere il mondo ben sicuro per i commerci dei colossi industriali. I bisogni e la salute della gente non sono assolutamente un fattore del quale tengano conto.
Dai cibi che mangiamo al modo col quale decidiamo di “curarci”, tutto è sotto il loro controllo e, senza dubbio, quest’ultima direttiva, limita ulteriormente la LIBERTA’ di scelta nell’ambito delle cure.
La legge di cui parliamo è la “European Directive on Traditional Herbal Medicinal Products” (THMPD) ed è stata emanata il 31 marzo 20o4 dettando e rendendo operative regole precise per l’uso dei prodotti erboristici che, fino a quel momento, erano liberamente commercializzati.
Tale direttiva, in sintesi, richiede che per tutte le preparazioni di erbe si debba passare attraverso le stesse procedure dei farmaci. Non importa se un’erba è stata liberamente utilizzata per millenni.
Non avrà importanza se un’erba è stata usata con sicurezza ed efficacia per migliaia di anni: questa dovrà essere trattata come fosse un nuovo farmaco di laboratorio. Ovviamente compresi i test sugli animali che, ad oggi, sono obbligatori per qualsiasi composto utilizzato all’interno di un farmaco.
Trattare le erbe come prodotti di sintesi è distorcere la loro natura ma di tutto ciò ovviamente sembrano non preoccuparsi minimamente le grandi industrie farmaceutiche e l’Unione Europea che tutela palesemente i loro interessi.


Nello specifico ecco le limitazioni dn EU dei Prodotti di Medicina Erboristica Tradizionale:

1. Discriminazione delle tradizioni erboristiche non europee: la direttiva infatti richiede richiedendo dai 15 a i 30 anni di uso di una sostanza all’interno della EU come prerequisito per sancirne “l’uso tradizionale”. La base di questo prerequisito è la supposta variazione sugli standards della vigilanza sul farmaco nelle varie regioni e svantaggia seriamente l’ Ayurveda, la Medicina tradizionale cinese, quella del sud est asiatico, quella tibetana, dell’Amazzonia e quella delle tradizioni dell’Africa del sud, che sono tra le tradizioni salutistiche più antiche e sviluppate nel mondo.

2. Possibilità di respingere alcune particolari combinazioni di prodotti erboristici di uso tradizionale.

3. Applicazione dei criteri di “purezza” e “stabilità” inapplicabili per la stragrande maggioranza dei composti erboristici

4. Le medicine tradizionali hanno il diritto di registrazione solo se intese come cure per disturbi (di salute) minori. Di conseguenza, lo schema di registrazione può essere discriminatorio contro minoranze etniche all’interno della EU che desiderino trarre beneficio da prodotti associati al loro sistema di medicina tradizionale anche per curare mali considerati “maggiori”. Leggi: se un cinese abitante a Milano, vorrà curare il suo cancro al colon con la medicina tradizionale non potrà farlo, sarà obbligato a utilizzare farmaci “comuni” ma, se con le erbe vorrà curare un semplice mal di testa, allora si, almeno in quel caso gli sarà concesso.

5. Costo eccessivo per accedere al regime THMPD. Il costo per essere in regola con i dati richiesti dal THMPD, incluse la composizione di dossier di evidenza bibliografica e di competenza, cosi come i requisiti per I dati di genotossicità (che tipicamente devono essere commissionati pichè dati non esistenti) è proibitivo per molti medi e piccoli coltivatori. Indicativamente si parla di costi fra i 100.000 ed i 150.000 € per erba; se poi si tratta di un composto, ogni erba deve essere trattata separatamente per cui i piccoli produttori di erbe si troveranno a vivere lo stesso incubo delle popolazioni che subiscono le vessazioni legate alla semina di sementi OGM e alla tragedia dei brevetti.

6. I prodotti erboristici che contengono significativi livelli di vitamine e minerali saranno proibiti e permessi solo se l’azione di tali integratori viene considerata “ausiliaria” a quella degli ingredienti erboristici

7. I prodotti erboristici che contengono prodotti non erboristici, che non siano vitamine e minerali, sono attualmente respinti.

8. Aumento dei costi al consumatore e restrizione di libertà di scelta conseguenti all’applicazione di significativi costi di “conformità”, che passeranno sull’utilizzatore finale, rendendo il costo dei prodotti antieconomico per alcuni e trasformando le cure erboristiche e tradizionali in un lusso per pochi.

9. Comitati di controllo formati da farmacologi e non da operatori e terapeuti erboristici competenti in ambito di pratiche tradizionali e mediche.

10. Forte impatto su fornitori non europei. Molte erbe potenzialmente aventi diritto nello schema THMPD, sono prodotte da piccolo agricoltori e comunità in Paesi non europei. Se i prodotti che contengono queste erbe vengono rifiutati come integratori alimentari a contenuto botanico e quindi non possono ottenere licenza secondo lo schema della THMPD , queste comunità rurali potranno subire gravissimi danni.

Il dottor Robert Verkerk della Alliance for Natural Health, International (ANH), così descrive la questione relativa alla richiesta di procedure di tipo farmacologico per preparazioni di erbe :

“Ottenere una medicina erboristica classica da una cultura medica tradizionale che non sia europea, attraverso uno schema di registrazione EU, è come chiedere di mettere un cubo in un buco tondo. Il regime che regola la questione ignora le tradizioni specifiche e non vi è stato adattato. Un tale adattamento però viene richiesto con urgenza se la direttiva non deve discriminare culture non europee e conseguentemente violare i diritti umani”


Fonti:
Gaia Health
http://www.gaia-health.com/articles301/000301-big-pharma-scores-big-win-medicinal-herbs-disappear-eu.shtml#here

Laboratorio Antispecista:
http://www.laboratorioantispecista.org/il-potere-delle-big-pharma-in-eu-dal-1-aprile-2011-diventeranno-illegali-in-eu-le-erbe-per-la-salute

fonti UFFICIALI:
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ%3AL%3A2004%3A136%3A0085%3A0090%3Aen%3APDF
http://www.anh-europe.org/news/anh-press-release-anh-set-to-challenge-eu-herb-law