giovedì 12 marzo 2009

Lo chiamavano "Il Bel Paese".I poeti inglesi nell'800 ne apprezzavano il clima, la storia ma sopratutto il paesaggio: una fusione unica di cultura, monumenti e bellezza naturalistica. La sua ricchezza infatti era unica. Potevi stare in Umbria, in un bosco qualunque e trovarti ad un tratto davanti i ruderi di una chiesa medievale, oppure stare in Sicilia accanto al mare e scoprire un anfiteatro greco. Nel Lazio i castelli romani erano l'occasione per apprezzare il frutto della natura per eccellenza, il vino. Per questo ed altro lo chiamavano "Il Bel Paese".

Oggi, in una società tecnicamente e culturalmente più evoluta, questo Bel Paese rischia di fare la fine di Troia. Sommersa da 7 strati...di cemento e barbarie!
Nello stesso bosco dell'Umbria, grazie alla legge "Orsi" che verrà approvata il prossimo Aprile in parlamento, troveremo ragazzini di 16 anni legalmente in possesso di fucili che utilizzeranno animali vivi appessi ad alberi per attrarne altri ed ucciderli, in una riserva naturale qualunque. Probabilmente la preda sarà un lupo od un orso, specie in via di estinzione in Italia, ma grazie alla legge cacciabili legalmente nelle riserve stesse.Nella stessa Sicilia accanto all'anfiteatro sarà stato costruito un residence a 5 stelle, una colata di cemento approvata legalmente da un architetto privato, amico probabilmente del costruittore, secondo la legge in via di approvazione.
Nel Lazio, oggi, che ti trovi ai castelli o i ciociaria, il destino sembra essere lo stesso. Roma continua ad espandersi nonostante il 33% delle case sono vuote ed il comune disponga di 30.000 alloggi inutilizzati. La speculazione resta, il palazzinaro ringrazia. L'agro romano è vittima di uno scempio unico che sta cancellando fin da oggi la nostra cultura, compromettendo in maniera radicale la vivibilità della nostra terra. Questo scempio si chiama Riano Flaminio ma ha altri mille nomi.

Stiamo cancellando il futuro dei nostri figli, depredando un bene comune che non ci appartiene ma che la storia ci ha dato in usufrutto. Un bene che non è solo economico, ma culturale, storico, spirituale. Le leggi del governo Berlusconi sono solo l'ultimo attacco al nostro territorio, ma rischiano di essere irreversibili.
Per questo cresce un grido, che oggi noi vogliamo amplificare: PRIMA LA TERRA!!!

Ogni ettaro che si spegne, una coscienza che si desta!
Prendi parte alla soluzione!