mercoledì 22 aprile 2009

Earth Day, qualche riflessione.


Oggi, mercoledi 22 aprile, si celebrà l'Earth Day, giornata mondiale per la sensibilizzazione circa i problemi ambientali della Terra. L'evento ha la fortuna di essere messo in risalto dai media di tutto il mondo eppure il "grande messaggio" alle masse rischia di non sfondare se privo di alcuni elementi. Prima di tutto c'è il bisogno, nei giorni in cui il parlamento italiano vota una mozione che disconosce il fenomeno del riscaldamento globale, di riconoscere la matrice umana degli sconvolgimenti in atto, sconvolgimenti che sebbene provocati per gran parte da una minoranza della popolazione mondiale vengono pagati in termini di vivibilità e dignità da tutto il pianeta. Ecco perchè il problema dell'ecologia è prima di tutto una questione di democrazia, di libertà ed autodeterminazione. Denunciare il fenomeno senza indicarne le resposanbilità è inutile.
Altro elemento importante è la doppia dimensione globale/locale della crisi ambientale. Se vogliamo illuminare la tragedia ecologica che le nostre generazioni ciecamente stanno creando dobbiamo metterla in risalto in tutti i suoi aspetti. Se tutti ci disperiamo per le pioggie acide, chi sta a Roma avrà altri spunti di riflessione nel pensare che l'agro romano anno dopo anno viene risucchiato dalle logiche perverse della speculazione edilizia. Chi vive in Campania ma in generale nel resto dell'Italia dovrà aggiungere alla perdita della biodiversità qualche cenno sulle ecomafie, perchè esistono e chi le finanzia. La Sardegna ha davanti a sè lo spettacolo terrificante di tonnellate e tonnellate di cemento che si stanno riversando sulla sua costa. Perchè non parlarne?
E poi ne resta una di questione, fondamentale, nodale. Un Earth Day che non ne discuta è una giornata senza profondità. La questione si chiama "progresso", quel fenomeno che è sinonimo di centro commerciale, espansione edilizia, industrialismo, organismi geneticamente modificati. Perchè ciò che vediamo oggi, e che pagherà chi è dopo di noi, è il frutto di una cultura sballata, cieca, irrazionale e perversa. La cultura dello sviluppo per lo sviluppo, contro ogni cultura locale, contro ogni diritto. Se qualcuno oggi avrà il coraggio dal palco mediatico di gridare le menzogne dello "sviluppismo", oltre a qualche alberello della foresta amazzonica avrà dato l'occasione di liberarsi a molte più coscienze.

EARTH DAY TUTTO L'ANNO!
EF!