Earth First! è un movimento ecologista radicale ed orizzontale impegnato nella difesa della Terra e nel rinnovamento della società industriale verso orizzonti nuovi.
Earth First! non conosce delega ma solo partecipazione attiva. Combatte contro le grandi lobby rimettendo la gestione del territorio a chi ci vive. Inoltre si fa portatrice degli ideali neo-umanisti e antispecisti.
Questo sito è elaborazione autonoma di simpatizzanti italiani di EF! e non costituisce un organo ufficiale nè una testata giornalistica essendo svincolato da qualsiasi gruppo o persona facente parte al movimento. La diffusione del materiale interno al sito non ha carattere periodico ed è condizionata alla disponibilità del materiale stesso.
Le origini:
EF! nasce nel 1979 negli USA ad opera di Dave Foreman e Mike Roselle che, ispirandosi alle idee di preservazione degli ecosistemi selvaggi di John Muir e a "La banda del sabotaggio" di Edward Abbey, decisero di costituire il movimento. Temi fondamentali sono da subito il rapporto cultura/natura e progresso/ambiente. Alle prime riunioni del gruppo, cui partecipò lo stesso Edward Abbey, si stabilì l'utilizzo dell' azione diretta come mezzo di difesa della natura selvaggia dalle speculazioni capitalistiche e istituzionali.
Parco nazionale D'Abruzzo:
La storia:
Nella primavera del 1985 gli attivisti di EF! cercarono di salvaguardare la Foresta Nazionale di Willamette dalle mire devastatrici della Willamette Industries (industria di legname e carta). Molti militanti - tra cui Mike Jakubal, Ron Huber e Mike Rosselle - compirono numerose azioni di disturbo e di disobbedienza civile contro il taglio della foresta: alcuni si legarono agli alberi, altri costruirono delle piattaforme sugli stessi e vi si stabilizzarono. La violenta repressione della polizia, iniziata il 10 luglio, costrinse molti attivisti a scendere a terra; Huber invece occupò il "suo" albero sino al al 20 luglio.
A metà degli "anni 80" EF! si avvicinò alle posizioni dell’ecologia profonda, una filosofia che sostiene l’uguaglianza di tutte le forme di vita sulla terra al di là dell’utilità che queste possono avere per gli esseri umani. Dal 1987 in poi EF! si attivò, sempre mediante l’azione diretta, per impedire la costruzione di dighe, il taglio delle foreste e tutte quelle operazioni che potessero alterare la primordialità selvaggia degli ecosistemi. Il movimento si sviluppò rapidamente anche in Gran Bretagna, in Canada, in Australia, in Olanda, nelle Filippine, nella Repubblica Ceca ed in tutti quei posti dove la coscienza sociale ed ecologica era già alta.
Nel 1996, presso Earner Creek (Oregon, USA), EF! organizzò il blocco delle strade per impedire il taglio della foresta. Quest’azione si trasformò ben presto in un ecovillaggio chiamato Cascadia Free State ("Stato libero di Cascadia"). L’esperienza occupò le prime pagine di tutti i giornali nazionali e terminò dopo 6 mesi. L’obiettivo fu però raggiunto!(vedi link documentario "Cascadia Free State" in ENG)
Sii parte della soluzione!
Earth First! chiama a raccolta tutti gli ecologisti ed animalisti che con amore e altruismo vogliono dedicarsi al bene degli altri e dell'altro. Non essendo un "Organizzazione" non ci sono moduli da firmare, contributi da versare e tantomeno gerarchie da rispettare: EF! non è un ideologia ma una priorità! Per info: earthfirst@email.it
Un movimento, non un partito. Non ci sono gerarchie, quote o tessere, capi o manovalanza. Tutti che pensano, tutti che agiscono, tutti che attacchinano e che pianificano. Le decisioni si cercano di prendere a maggioranza assoluta, dopo lunga discussione senza però voler appiattire le differenze. Lasciamo la delega ai delegati, noi siamo un movimento.
Un movimento, non una religione. Non ci sono professioni di fede. Ogni persona, ogni nucleo, ogni anima interna ha le sue idee, la sua impostazione, la sua visione. Condividiamo pratiche di lotta e alcune linee guida ma non cerchiamo sintesi supreme, non le imponiamo a noi e nemmeno agli altri. Siamo contro ogni dogmatismo di destra, di sinistra, fascista, anarchico o a pallini. Lasciamo il fondamentalismo alle sette, noi siamo un
movimento.
Un movimento, non una brigata. Fuori dalla logica della trincea. Dialoghiamo con tutti, perché prima dell’azione diretta è la ragione la nostra forza. Rifutiamo visioni manichee della vita, divisioni banali tra buoni e cattivi, amici e nemici. La nostra radicalità è apertura al mondo, alle pratiche e all’azione. Lasciamo il gruppismo ai gruppi, noi siamo un movimento.